STORIE DI VINO E SOLIDARIETAì
Dopo tanto vagare, si ritorna sempre verso la via di casa. E forse, in un certo senso, è quel che sta
accadendo a noi di 'lIETI CALICI', che siamo qui, su questo BLOG, a scrivere di vini e
vignaioli, ma soprattutto di vite che resistono, metafora compresa. Per anni, abbiamo curato rubriche e partecipato ad iniziative, che in un certo senso non si confacevano con la nostra natura di enodissidenti e di gastroribelli: che, al di là degli slogan, sono contenuti e valori che proviamo a dispensare attraverso la narrazione di chi resiste ad un Mondo globalizzato. Ci sentiamo di far parte della generazione che a Genova, nel 2001, cercava un altro Mondo possibile. Continuiamo a credere in quel sogno e in quell’opportunità. Difatti, il punto di vista che osserviamo è quello dei contadini, dei poeti della terra, in definitiva dei vignaioli, che da Veronelli in poi abbiamo imparato ad amare, e che, al di là dei paradigmi, sono una delle scommesse da cui poter ripartire, da cui poter imparare. Già, perché il mondo del vino noi lo immaginiamo così: come un Giano Bi-Fronte: una terra di nessuno, quindi di tutti, dove tutto è possibile.
Come BLOG abbiamo sempre i piccoli vignaioli, naturali e resistenti alle logiche dominanti del mercato, causa ed effetto di sfruttamento, inquinamento, discriminazioni, esclusioni sociali ed emarginazioni.
Questo BLOG. Lo abbiamo concepito per parlare dei tanti piccoli vignaioli che oggi sono sotto attacco dalle scellerate politiche dell?UE.
Abbiamo parlato anche di chi siano i Padroni invisibili del VINO: Banche e Compagnie Assicurative, che detengono i tre/ quarti del mercato del VINO.
Abbiamo parlato anche di chi siano i Padroni invisibili del VINO: Banche e Compagnie Assicurative, che detengono i tre/ quarti del mercato del VINO.
Vi abbiamo raccontato di un’iniziativa a sostegno de 'Il Manifesto' che si svolse tanti anni fa al teatro dal verme, alla quale parteciparono la banda degli ottoni e altri ospiti. Ma soprattutto venne lì dal Piemonte, e per quella occasione, un vignaiolo, di quelli di cui non puoi non innamorati: perché in quello che fa, oltre all'amore e alla passione per il suo lavoro, ci trovi anche quel valore aggiunto, che si chiama impegno politico.
Lui è Claudio Solito, piemontese, gentile nei modi, con una generosità, che sa bene quand’è giusto donare. Come accadde il 16 marzo di diversi anni fa,, quando arrivò con il suo furgone al del Verme di Milano, scaricando lì davanti un centinaio di bottiglie, a disposizione della serata di sottoscrizione per “Il Manifesto”.
Il vino che portò per l’occasione, già dal nome, dava garanzia che avrebbe pure sbancato: “Libertario rosso”. Dedicato a Giovanni “Primo” Rocca e Omero “Fulmine” Saracco, Comandante e Vice Comandante Brigata d’Assalto Garibaldi “Stella Rossa”. Una cooperativa in cui confluiscono sei produttori che coltivano direttamente nove ettari di terreno, e che si chiama La Viranda., il “libertario rosso” è un brachetto secco, proveniente dal Monferrato, dove si trova per l’appunto l’azienda. Un vino di battaglia, per chi la rivoluzione vuol farla davvero. Dopodichè, il consiglio che d’ora in avanti daremo su questo spazio sarà quello di invitarvi tutti e tutte ad andare a trovarli in Vigna, se potrete, e sarà lì che potrete assaporare tutti gli afrori di un vino, certo, ma che se bevuto dopo aver conosciuto le loro storie, vi darà molte più informazioni di quelle che potrebbe darvi un sommelier.
Il vino che portò per l’occasione, già dal nome, dava garanzia che avrebbe pure sbancato: “Libertario rosso”. Dedicato a Giovanni “Primo” Rocca e Omero “Fulmine” Saracco, Comandante e Vice Comandante Brigata d’Assalto Garibaldi “Stella Rossa”. Una cooperativa in cui confluiscono sei produttori che coltivano direttamente nove ettari di terreno, e che si chiama La Viranda., il “libertario rosso” è un brachetto secco, proveniente dal Monferrato, dove si trova per l’appunto l’azienda. Un vino di battaglia, per chi la rivoluzione vuol farla davvero. Dopodichè, il consiglio che d’ora in avanti daremo su questo spazio sarà quello di invitarvi tutti e tutte ad andare a trovarli in Vigna, se potrete, e sarà lì che potrete assaporare tutti gli afrori di un vino, certo, ma che se bevuto dopo aver conosciuto le loro storie, vi darà molte più informazioni di quelle che potrebbe darvi un sommelier.
Epifanio Grasso
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