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martedì 5 maggio 2020

BASILICATA- STORIA DELL'AGLIANICO

Se parliamo di Sud Italia, l'Aglianico è senza dubbio il vino rosso per eccellenza. Prodotto soprattutto in Campania e in Basilicata, si presenta corposo, dal colore rosso rubino e dal sapore deciso, perfetto per accompagnare primi e secondi piatti a base di carne o ricche selezioni di formaggi. La storia dell'Aglianico è incerta: secondo alcuni sarebbe un parente dell'antico vino Falerno, secondo altri sarebbe stato portato in Italia dai Greci; se della storia sappiamo poco, molto invece si può conoscere di questo vitigno e di questo vino strutturato e dalla gradazione alcolica decisamente importante. Oggi vi spieghiamo tutto quello che c'è da sapere per riconoscerlo e per gustarlo al meglio delle sue possibilità!
L'Aglianico è un vitigno a bacca rossa coltivato soprattutto in Campania e in Basilicata, ma anche in Molise e Puglia. Negli ultimi anni è stato portato anche in California dove il clima caldo e soleggiato garantisce un ottima crescita. In Campania le zone a maggiore concentrazione sono senza dubbia l'Irpinia e le pendici del Vesuvio mentre in Basilicata la zona dedicata a questo vitigno è quella del Vulture; non stupisce che l'Aglianico del Vulture sia l'unico vino ad aver ottenuto il marchio Doc tra i vini prodotti nella provincia di Potenza.
L'Aglianico si presenta con un vitigno a bacca rossa, a grappolo compatto o lungo e acini di piccola dimensione. Il clima perfetto per questo tipo di vino è quello mediterraneo collinare che garantisce inverni miti e una lunga esposizione ai raggi del sole. Una volta raccolta, l'uva riposa per periodi medio lunghi (che superano in alcuni casi i 40 mesi) in botti di quercia ed è proprio la lunga lavorazione di queste uve che garantisce una gradazione alcolica che non scende mai sotto i 13 gradi ma che si accompagna ad sapore allo stesso tempo corposo e profumatissimo.
La storia di questo vino rosso rubino è ricca almeno quanto il suo sapore, iniziamo però col dire che non si hanno certezze della sua origine ma solo ipotesi. Secondi alcuni esperti l'Aglianico sarebbe un lontano parente di un vino antichissimo, prodotto nelle zone settentrionali della Campania, chiamato Falerno. Altre storie raccontano invece che fu portato dagli antichi Greci che arrivano nella penisola e fondarono Cuma; non meno realistica è la terza opzione che vede l'Aglianico originario delle terre spagnole e importato nelle nostre regioni dagli Aragonesi.
L'aglianico si presenta come un vino corposo e deciso: se siete alla ricerca di un vinello leggero, l'Aglianico non fa certamente al caso vostro. Vino elegante che unisce decisione e profumi intensi, la sua gradazione alcolica infatti viene ammorbidita dal lungo periodo di riposo nelle botti e dagli aromi di frutta e di liquirizia che tornano al palato soprattutto se lasciato decantare per qualche minuto.
L'aglianico è un signor vino e come tale va trattato anche sulle tavole: la sua tensione naturale guarda alla carne, alla selvaggina e ai sapori decisi di formaggi stagionati, nulla di più e nulla di meno! Un bicchiere di Aglianico non può mancare mai se avete intenzione di preparare e gustare al meglio una ricca grigliata di carne o se avete la possibilità di sperimentare il famoso "provolone impiccato". Se invece siete alla ricerca di un primo piatto che esalti al meglio questo vino la risposta è solo una: pasta o lasagna al forno!

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