Erano Cento i passi che separavano la casa di Don Tano Badalamenti, da quella di Peppino Impastato. Cento passi, una distanza immensa che separava la mafia, i soprusi e le ingiustizie; dalla bellezza, dalla politica militante, da un mondo più giusto fatto di uguaglianza e giustizia sociale.
Cento passi che separavano il bene dal male.
A Peppino, per non dimenticare!
Umberto Santino
Neppure un passo
I cento passi
che non hai mai percorso
perché non occorreva
neppure un passo
per ritrovare dentro di te
il sangue dei padri
la voce antica
che raccontava
guerre familiari
atrocità palesi
e complicità segrete
che bisognava chiudere gli occhi
per non vederle.
Ora vogliono importi
un’icona che non ti appartiene
e consolare il tuo isolamento
con parole che nascondono
distanze incolmabili
tra storie diverse.
L’amore che non hai avuto
ci obbliga a risponderti:
le guerre non sono finite
e il silenzio dei vili
continua a inquinare il pianeta
ma la tua figura distrutta
si ricompone lungo un binario
che corre per il mondo,
misura del desiderio
orizzonte del sogno.
perché non occorreva
neppure un passo
per ritrovare dentro di te
il sangue dei padri
la voce antica
che raccontava
guerre familiari
atrocità palesi
e complicità segrete
che bisognava chiudere gli occhi
per non vederle.
Ora vogliono importi
un’icona che non ti appartiene
e consolare il tuo isolamento
con parole che nascondono
distanze incolmabili
tra storie diverse.
L’amore che non hai avuto
ci obbliga a risponderti:
le guerre non sono finite
e il silenzio dei vili
continua a inquinare il pianeta
ma la tua figura distrutta
si ricompone lungo un binario
che corre per il mondo,
misura del desiderio
orizzonte del sogno.
2005
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