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venerdì 17 aprile 2020

URUPIA - LE COMUNARDE CHE FANNO VINO


URUPIA
Oggi vi parliamo di Urupia, una comune libertaria in Puglia, nell’alto Salento a Francavilla Fontana, un paesino a metà strada tra Taranto e Brindisi che dal 1995 sperimenta un altro modo di fare economia, intendere il lavoro e vivere insieme.  Il desiderio di creare una comune ha preso forma negli anni 90’ in Salento anche grazie all’incontro casuale avvenuto tra un gruppo tedesco di libertari/libertarie che facevano parte di movimenti più variegati (autonomia, antinucleare, femminista, etc.) ed alcuni anarchici locali. Urupia, in brindisino, sta per “la marachella dell'uro”, figura della tradizione popolare, per certi versi assimilabile a quella dello gnomo o dell'elfo. L'uro è uno spiritello a volte dispettoso, il cui comportamento rispecchia generalmente lo stato d'animo di coloro che ne condividono lo spazio.
Il termine Urupia, però, sta anche a significare “utopia degli uri”, che vengono in questo senso assimilati alle comunarde. Ogni settimana una comunarda, a turno, ha il ruolo di uro, ovvero di “regista” delle diverse attività della comune. L'assunzione e la valorizzazione di questa figura della tradizione popolare, denota un forte desiderio di radicamento territoriale, peculiare del resto della stessa cultura anarchica, il cui spirito è “pensare localmente, agire globalmente”.
Noi siamo stati ospiti di Urupia nel 2018, durante il Festival delle Terre, abbiamo passato solo pochi giorni con loro, ma siamo riusciti a cogliere il senso di libertà che scorre all’interno, dalla scuola libertaria agli ulivi, dai campi coltivati al forno, dalla cucina ai momenti di condivisione, fino ad arrivare alla cantina. Abbiamo percepito questa azione di “liberarsi” dentro la gestione di una riunione, dall’assegnazione dei turni di lavoro (orto, forno, oliveto, cucina, ecc…) al processo decisionale fondato sul consenso unanime. Ogni cosa qui funziona su base volontaria: le relazioni, il lavoro, i ritmi, le scelte.  E non è che qui le persone non scazzano tra di loro, solo che la gestione dello scazzo passa attraverso un senso comune di relazione per cui viene accettato e vissuto. Insomma dietro le scelte compiute ogni giorno senti che ci sono dei valori forti. Insieme, quindi, le comunarde si sono date delle regole interne che il tempo ha dimostrato essere efficaci, funzionali, sane.  Urupia è un buon posto per parlare e per ascoltare. Meno male che a Urupia ci sono i campi ma non c’è campo, o almeno non tanto, non abbastanza. Meno male che ad Urupia ci sono le viti, la cantina e quindi il vino.

URUPIA (PUGLIA) 13000 Bottiglie l'anno

HEINZ 100% Chardonnay
L’unico bianco, uno chardonnay pugliese che prende il nome da una delle prime Comunarde fondatrici del proggetto, un vino dal colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati tipici dell’uva; profumo intenso, dal floreale al fruttato; la struttura alcolica contrapposta alla freschezza e la sapidità “saziano” le aspettative di un vino immediato e piacevole. Nel finale le riproposizioni olfattive lasciano il ricordo intenso dell’armonia di questo vino.

POPPITU 100% Negroamaro: In salentino, lo straniero, l’estraneo, l’altro da sé, in quanto tale persona incivile, bassa, volgare. Questo vino, un rosato assolutamente tipico e godibile, è realizzato dalla Comune Urupia pensando a chi è migrante o senza patria, in altra o nella sua stessa terra, per scelta o per costrizione. Un vino contro le barriere e i confini, dunque un prodotto “militante” che rappresenta un esempio di quanto il negroamaro possa rendere anche come rosato. Meno di duemila bottiglie prodotte. Colore cerasuolo tipico, di buona consistenza. Naso fine ma non banale né accomodante, denota una personalità decisa e diretta. Note caratteristiche di ciliegia e lampone si accompagnano a sentori floreali abbastanza netti. Un profilo olfattivo davvero comunicativo. La bocca è morbida ma caratterizzata da frutti rossi si ritrova la ciliegia ed il lampone.

MOMO 100% Primitivo: Dal colore rosso rubino olfattivamente è intenso, verticale, complesso, fiori appassiti, confettura di ciliegie, lampone, visciola, spezie dolci, cannella, balsamico, ematico. In bocca è strutturato, morbidezza sostenuta ancora da buona acidità! Non lunghissimo però. Abbastanza persistente. Piacevole.

LAURU 100% Negroamaro: Avete presente la classica icona del vino pugliese ultra alcolico, ultra pesante, ultra dolciastro, insomma, ultra e basta, che ne prendi un bicchiere e poi sei costretto a dire basta grazie, non mi va più? Ecco, questo negroamaro è esattamente l'opposto: un vino di estrema eleganza e bevibilità, ma che mantiene comunque una notevole personalità. Va ossigenato (possibilmente scaraffato) almeno 1 oretta abbondante prima di servirlo, ma poi tira fuori sentori nitidi di ciliegia e melograno, fiori rossi, per chiudere con una decisa nota amarognola e minerale che lascia il palato ansioso del sorso successivo. Davvero una gran bella beva!

SOLARE 70% Malvasia Nera – 30% Negroamaro: Taglio classico qui in puglia dove attraverso le caratteristiche dei due vitigni si tenta di ottenere un vino equilibrato in tutte le sue componenti. Fedele alla linea anche quando la linea non c’e’ questo “solare” di nome e di fatto e’ un vino dal colore rosso rubino una spremuta d’uva, al naso ed in bocca sentori delicati di frutta rossa equilibrio perfetto tra tannini e freschezza e corposo, di ottima beva!
 
BRECCIA 70% Negroamaro – 30% Montepulciano: viti giovani, impiantate su un terreno molto ricco di scheletro. Nel bicchiere si presenta color rubino intenso, limpido.   Il naso è caratterizzato da frutta rossa come susina e prugna e la spezia decisa ed intrigante. In bocca è sapido con ottima corrispondenza al naso. una bella ed equilibrata acidità, una decisa sapidità. Tannini decisi ma ben amalgamati. Ottima la beva. 

per info supporto e vino andate sul loro sito e chiedete https://urupia.wordpress.com/

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