Un processo di agricoltura sociale che impegna 20 condannati in via definitiva per l’intero anno, dalla coltivazione delle viti alla vendemmia, fino alla realizzazione del vino Valelapena, poi venduto regolarmente sul mercato nazionale. Nato nel 2006 e realizzato grazie al contributo fondamentale di Syngenta, l’attività ha permesso fino ad oggi a molti detenuti di imparare un mestiere agricolo, per poi trasformarlo in un lavoro concreto una volta usciti dal carcere di Alba
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«Quest’anno la vendemmia è andata molto bene, dal momento che abbiamo avuto meno problemi con le malattie della vite, arrivando così a una qualità delle uve molto buona. Vale la pena è un progetto molto importante non soltanto perché offre opportunità di reinserimento ai detenuti, ma perché permette anche di aprire una rete di collaborazioni inedite, fuori e dentro il carcere» Commenta Giovanni Bertello, responsabile tecnico del progetto
Vino:
Dall'uva del vigneto del carcere di Alba e dal lavoro dei detenuti, nasce il vino 'Valelapena' un blend di Barbera, Nebbiolo, Dolcetto e Cortese.
info: www.casadicarita.org
www.prodottiinliberta.it
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