Da oggi sarà possibile firmare la petizione anche su: la petizione dei vignaioli della rete #ilvinononsiferma è stata pubblicata anche su Change.org
www.change.org/ilvinononsiferma
Tutti e tutte coloro che tengono al lavoro dei piccoli vignaioli naturali, contro i
provvedimenti in discussione all'UE, potranno firmare questa petizione che mortifica i
l Mondo del Vino e in particolr modo quello dei piccoli vignaioli, coloro che con il loro
lavoor difendono la biodiversità e il patrimonio ampelografico specchio e vanto
dell'Italia e del made In Italy. 'Lieti calici' continua a sostenere questa battaglia di
dignità che vorrebbe moritificare i piccoli cignaioli, i contadini e gli agricoltori a
vantaggio delle grosse lobby vitivinicole.
Una firma che può contribuire a far mutare in positivo lo scenenario ambientale e le
peculiarità dei vini naturali del nostro Paese che oltre a produrre bellezza in nome della
tradizione producono PIL
MEMORANDUM
Questa è la sintesi del documento presentato alle Istituzioni italiane il giorno 11 maggio 2020
MEMORANDUM
Questa è la sintesi del documento presentato alle Istituzioni italiane il giorno 11 maggio 2020
di fronte alla grave situazione economica italiana non è più il momento di temporeggiare, ma occorre collaborare alla ripartenza del Paese.
Vogliamo quindi rendere pubbliche le proposte che vi inviamo di seguito per trasmetterle ai decisori che, in questo momento drammatico, devono prendere decisioni vitali per la sopravvivenza del nostro settore e della nostra economia.
Speriamo che la grande maggioranza di voi voglia supportare una iniziativa che ha l’unico obiettivo di mettere insieme la forza, la serietà e il coraggio di persone che ogni giorno si impegnano nel portare avanti le proprie aziende con sacrificio ma anche spirito di iniziativa, determinazione e fiuto imprenditoriale.
Speriamo che la grande maggioranza di voi voglia supportare una iniziativa che ha l’unico obiettivo di mettere insieme la forza, la serietà e il coraggio di persone che ogni giorno si impegnano nel portare avanti le proprie aziende con sacrificio ma anche spirito di iniziativa, determinazione e fiuto imprenditoriale.
Ecco, quindi, le proposte inoltrate al Governo italiano.
AZIONE LIQUIDITÀ
Come tutti noi sappiamo, l’orizzonte temporale delle aziende agricole è di lungo periodo; una vigna nuova si rende produttiva dopo tre anni dal suo impianto e può generare reddito per oltre trent’anni. Il ciclo della trasformazione dell’uva in vino spesso non si completa in una sola campagna agraria, ma risente della durata dei processi di affinamento.
Le nostre aziende sono caratterizzate da alti investimenti fondiari e bassa redditività. Le iniziative a sostegno del nostro settore, per essere realmente efficaci, devono considerare queste caratteristiche strutturali per adeguare gli interventi di sostegno all’orizzonte temporale.
Pur comprendendo il momento di grave difficoltà all’interno del quale le istituzioni italiane si stanno muovendo e la molteplicità delle istanze che vengono loro presentate da quasi tutte le attività economiche del nostro Paese, riteniamo estremamente dannoso l’annuncio o la decisione di provvedimenti senza che ci sia un impegno certo sui tempi di attuazione. Inoltre sulle misure destinate al settore agricolo ci sembra un errore la mancata considerazione dell’orizzonte temporale nel quale si muovono le aziende del settore vitivinicolo.
Dati questi presupposti, richiediamo alcuni interventi urgenti a supporto della disponibilità finanziaria delle imprese dei vignaioli:
MUTUI AGEVOLATI
- Mutui ipotecari specificamente destinati al comparto delle aziende agricole: durata di almeno 15 anni + 2 anni di preammortamento a tassi agevolati fino ad un max del 1% incluse le spese di istruttoria.
- Rinegoziazione dei mutui in essere: allineamento dei tassi di interesse all’1% con decorrenza dall’inizio dell’emergenza Covid e azzeramento degli oneri di riscatto.
LIQUIDITA’ INTEGRATIVA
- Dal momento che, allo stato attuale, soltanto i prestiti fino a 25.000 euro, previsti dal decreto liquidità, sono entrati a regime, occorre dare impulso immediato agli ulteriori interventi introdotti dallo stesso decreto in modo che vengano con estrema rapidità emanate le direttive agli istituti di credito per l’erogazione dei finanziamenti garantiti dal fondo PMI (sia quelli fino a 800.000 € che quelli fino a 5.000.000 €).
In questo ambito occorre improntare criteri di rigida vigilanza sul sistema bancario, con specifico riferimento ai costi di istruttoria, ai tassi di interesse, ai criteri di valutazione del merito creditizio che non possono non considerare le tensioni finanziarie generate dalla criticità del periodo emergenziale, e garantire la piena operatività di Ismea. - Che sia fatta, con espresse direttive, assoluta chiarezza in ordine alle modalità di erogazione dei finanziamenti – sussistendone ovviamente le condizioni dimensionali dell’azienda ed i livelli di fatturato – per consentire alle aziende, che hanno richiesto il prestito di euro 25.000 garantito direttamente dallo Stato, il contemporaneo ricorso aI finanziamenti garantiti dal fondo PMI.
OCM, PSR E PAGAMENTI AGRICOLI
- È necessario adottare disposizioni normative per lo sblocco immediato, da parte di AGEA e degli altri enti pagatori, di tutti i pagamenti a sostegno dei redditi agricoli ancora da erogare per le annualità precedenti al 2020, nonché per l’immediata anticipazione fino al 70% dei pagamenti relativi al 2020, con obbligo di erogazione del saldo entro il 31/12/2020.
- Il contesto emergenziale impone, coerentemente con la manifestata determinazione statale di intervenire a sostegno delle imprese di ogni tipo, l’adozione di linee guida orientate alla flessibilità dei programmi avviati dalle aziende in ambito OCM e PSR, anche mediante adozione di proroghe, per almeno 18 mesi, dei termini originariamente previsti per la realizzazione dei programmi stessi, nonché prevedendo la facoltà delle imprese di modificare, per sopravvenute esigenze anche dipendenti dall’attuale contesto, modifiche senza penali o invalidazione dei progetti.
AZIONE QUALITÀ
Il contesto imprenditoriale di riferimento è caratterizzato da piccole produzioni di eccellenza che si rivolgono al consumatore prevalentemente tramite il settore Ho.Re.Ca, in questo momento di emergenza completamente inattivo.
Destinare il prodotto vinicolo alla distillazione per la produzione di alcool non rappresenta una soluzione ragionevole per il nostro ceto produttivo, poiché si annienterebbe il valore della produzione a fronte di prezzi di realizzazione rappresentanti solo una frazione dei costi sostenuti per i processi produttivi.
È necessario, pertanto, ripensare radicalmente le misure che oggi si vorrebbero destinare alla distillazione, con la prospettiva logica di preservazione del nostro patrimonio vinicolo di eccellenza, onde valorizzarne la gestione piuttosto che la distruzione.
Lo Stato non può orientarsi esclusivamente all’adozione di provvedimenti cui consegua la dequalificazione di un settore produttivo di eccellenza, che rappresenta, anche nel panorama europeo ed internazionale, un punto di riferimento per valore e qualità.
Occorre pertanto:
- Prevedere, in alternativa alla distillazione, di destinare al settore vinicolo adeguate risorse anche per gli ammassi, come previsto dal Regolamento Europeo n. 2020/592 del 30 aprile 2020 e così come proposto per formaggi, burro, carni bovine, carni suine, carni ovicaprine.
- Destinare, quindi, parte delle risorse devolute alla ripartenza del comparto all’acquisto di materiali e all’affitto o alla costruzione di spazi e strutture idonee per la conservazione del vino, sfuso e/o imbottigliato, favorendo, qualora possibile, il riutilizzo di beni o strutture in disuso, in un’ottica di sostenibilità e di ampliamento della platea che potrà beneficiare delle risorse.
- Aumentare, per le annate 2019/2020, la percentuale massima ammessa per i tagli d’annata al fine di garantire più flessibilità alle aziende e scongiurare la distillazione.
- Dare immediata attuazione a quanto previsto dal suddetto Regolamento Europeo n. 2020/592 in merito a quanto previsto per le “vendemmie verdi” e relative deroghe.
AZIONE LAVORO
Se la meccanizzazione agricola ha ridotto progressivamente il numero di addetti del settore dell’agricoltura industriale e in campo aperto, questo non accade per le nostre coltivazioni d’eccellenza. Oltretutto, la manodopera deve essere formata, per espletare lavori di una certa complessità in parziale autonomia.
L’eccessiva burocratizzazione della contrattualistica di settore e la lentezza procedimentale degli enti preposti si traducono in ostacolo alla costituzione di rapporti di lavoro temporanei, imponendo all’imprenditore agricolo oneri eccessivi in dipendenza di normative di settore non coerenti con le situazioni effettive.
Occorre pertanto:
- Semplificare la procedura di registrazione del personale giornaliero, rendendosi superflua l’intermediazione per l’assunzione avventizia attraverso un form dedicato. La questione si estende ai “voucher”, i cui criteri di gestione devono essere necessariamente semplificati e la platea di utilizzatori significativamente ampliata.
- Potenziare la disponibilità di forza lavoro per il settore agricolo mediante l’impiego di disoccupati (con evidente economia sull’erogazione del reddito di cittadinanza) con possibile defiscalizzazione, onde realizzare l’obiettivo di intervenire – con impatto finanziario irrisorio a carico dello Stato – in favore delle tante famiglie che oggi versano in gravissime difficoltà economiche e, in tal modo, contemperando in modo proficuo le esigenze del settore con quelle della solidarietà sociale.
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