"...Discutiamo di questa nuova consapevolezza che il vino naturale ha portato: il vino italiano non può esimersi dal racconto di una penisola allungata, protesa, sfilacciata proprio al centro del mare. Un vino in connessione con la Magna Grecia e con una storia meticcia di colonie e insediamenti. Dopo decenni di sottomissione all’ideale nordico (borgognone e renano), il vino italiano contemporaneo ci sembra più di tutto un vino mediterraneo: si basa sulla valorizzazione di vitigni straordinari e si esalta grazie al ritorno a vinificazioni ossidative, macerative, spontanee, in grado di esprimere terre meravigliose e condizioni climatiche uniche... I bambini saltano da un sasso a un altro. C’è un odore intenso di erbe aromatiche. Il sole si tuffa nel mare tra mille schegge di luce arancione mentre osserviamo in lontananza una strada bianca finire nel nulla di scogliere dimenticate. Arriva una bottiglia senza etichetta piena di un liquido color ambra, colore del sole al tramonto, questo sole in questo tramonto. Brindiamo. Sembriamo personaggi di Omero che fanno festa nel posto più bello del mondo."
(Da "Come vignaioli alla fine dell'estate", Ed. DeriveApprodi)
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