Quando nel 2008 lo scandalo delle presunte frodi al Disciplinare travolse Montalcino, una delle poche cantine unanimemente considerata al di sopra di ogni sospetto fu quella di Marino Colleonie di 'Le Sante Marie'. Il suo Brunello e il suo rosso di Montalcinolasciavano ben poco spazio al dubbio, per via della purezza espressiva che li caratterizzae di quella attitudine a farsi testimoni dell'annata oltre che del terriotrio. Nulla di cui sorprendersi, considerata l'umiltà con la quale questo lombardo emigrato in Toscanasi rapporta alle cose e alle persone e la sua avversione nei confronti dei trucchi e delle pratiche che non assecondano il corso della natura. Colleoni è un uomo libero - al punto che non approverà questa definizione - al quale non basta l'apparenza: da qui nascono la la sua consapevolezza e quella necessità di condivisione che ne fanno un sovversivonel senso pieno del termine, capace di mettersi a fare il viticoltore perchè ha scoperto una vigna nel bosco o di presentarsi ad una degustazione armato di un mazzo di viole, per spiegare la maeraviglia che gli ha regalato la terra. Il biologico gli va addirittura stretto: 'Il nostro obiettivo prossimo è di non usare assolutamente niente. Vorremmo creare naturale dove i 'buoni' e i 'cattivi' se la sbrighino tra loro.
( Fonte: Vino Critico - Prima Ed. 2013 - a cura di Officina Enoica- Ed. Altreconomia)
( Fonte: Vino Critico - Prima Ed. 2013 - a cura di Officina Enoica- Ed. Altreconomia)
Il Brunello di Marino Collleoni:
'Se avrete l’occasione di aprire una delle nostre bottiglie, magari in buona compagnia, ci auguriamo che riusciate a cogliere l’essenza del nostro lavoro e del nostro “non intervento”, per darvi un vino che rappresenti ciò che di meglio la natura ci regala.'
VINI:
- Brunello di Montalcino
- Rosso di Montalcino
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