'Guardate che quello che avete nel bicchiere non è mica acqua; è soltanto vino' Gioanni Canonica
“Panico, potente e luminoso, lascia intuire la maestosa sacralità della natura”. Era il 2003 quando Gino Veronelli raccontava così ai lettori di Carta il Barolo Paiagallo, prodotto in poco più di duemila bottiglie - e venduto a un prezzo che definire onesto sarebbe eufemistico - da un vignaiolo al tempo sconosciuto anche agli enofili più critici, Giovanni Canonica. Da allora non è cambiato molto: il Paiagallo continua ad essere lo stesso vino paradigmatico e Canonica resta un outsider della Docg più prestigiosa d’Italia, con una storia e un percorso tutti suoi. Un ettaro e mezzo di vigna appena fuori dal centro di Barolo (al quale è andato ad aggiungersi di recente un piccolo vigneto di nebbiolo a Grinzane Cavour, ai margini della denominazione) e un agriturismo dal nome emblematico - il Quarto Stato - nella via centrale del borgo sono le coordinate del mondo di questo garagiste del Barolo, un uomo dalle idee salde allergico alle convenienze e alle ostentazioni. I suoi vini gli somigliano: sono privi di sovrastruttura perché fedeli a una concezione molto piemontese che vede quasi alla stregua di un dovere etico la ricerca della fruibilità. Da qui, la straordinaria bevibilità e la piacevolezza precoce di un Barolo pur complesso e prodotto nel segno della Giovanni Canonica
( Fonte: 'Vino Critico' . Prima Edizione 2013 a cura di Officina Enoica - Ed. Alteconomia)
Vini:
Paigallo Barolo Docg,
Il Balordo Nebbiolo Langhe Doc,
Barbera d’alba Doc
Contatti: https://www.agriturismoilquartostato.it/
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