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martedì 25 agosto 2020

SARDEGNA - Tenute Dettori - Località Badde Nigolosu - Sennori - SS -

 

“Se essere Homo Sapiens Sapiens significa guardare ma non osservare, mangiare ma non gustare, sentire ma non ascoltare, “fiutare un odore” e non annusare… allora sono fiero di essere Homo Sapiens e basta. Mi sento animale alla pari con gli altri animali. Parte del pianeta Terra e dell’Universo. Voglio essere animale con la minima razionalità indispensabile alla mia libertà. Per questo faccio il vino… è il metodo che conosco per farmi sentire quello che sono: istintivamente animale”.

“Io non seguo il mercato, produco vini che piacciono a me, vini del mio territorio, vini di Sennori. Sono ciò che sono e non ciò che vuoi che siano”.

1996 – Vignaioli Naturali In Sardegna


Selezione manuale di tutti i grappoli fatta sul tavolo in acciaio costruito appositamente. L’uva viene diraspata ma non pigiata e viene lasciata a macerare nei tini di Cemento senza aggiunta alcuna di solforosa. La durata della macerazione dipende dalle caratteristiche del mosto. Può durare dai due ai venti giorni. Macerazioni più lunghe non appartengono alla nostra cultura. La svinatura avviene sempre a mano per preservare la buccia. Il mosto prosegue il suo cammino nelle piccole vasche di cemento sino al suo imbottigliamento, di solito dopo due – tre anni.

In Cantina non è stato utilizzato alcun prodotto di chimica di sintesi oltre allo zolfo. Non sono stati aggiunti lievi, enzimi ed ogni altro coadiuvante della vinificazione e maturazione del vino. Non filtrato, non chiarificato, non barricato. Lasciare riposare dopo il trasporto, lasciare ossigenare nel bicchiere, eventuali residui e CO2 sono naturali. Ogni bottiglia può essere diversa. Non usiamo vitigni – vini internazionali per addomesticare i nostri vini.

INGREDIENTI: UVA, ZOLFO (A VOLTE).

Siamo piccoli artigiani del Vino e della Terra. Scusate ma non seguiamo il mercato, produciamo vini che piacciono a noi, vini della nostra cultura. Sono ciò che sono e non ciò che vuoi che siano. Tutto questo perché siamo semplicemente dei piccoli artigiani di vino che non fanno più di 45000 bottiglie quando la natura è generosa.

I VINI

Nascono dall’eredità storica lasciataci da chi ci ha preceduto. Sono prodotti solo da uve coltivate da nostri vigneti storici e tradizionali. Sono dei cru: da ogni vigna nasce un vino: il Dettori Bianco dalla vigna di Vermentino; il Tuderi, il Tenores ed il Dettori dalla vigna del Cannonau; il Chimbanta dalla vigna della Monica; l’Ottomarzo dalla vigna del Pascale; il Moscadeddu dalla vigna del Moscato. I vini vengono lavorati “in purezza” pertanto: 100% Cannonau, 100% Monica, 100% Pascale, 100% Vermentino, 100% Moscato. La produzione totale annua va dalle 20.000 bottiglie alle 45.000.

Nell’annata 2008 abbiamo prodotto soltanto 2.000 bottiglie a causa della peronospora. Pur vedendo tutta l’uva scomparire in pianta siamo rimasti fedeli alla nostra tradizione: non usare veleni. Meglio perdere l’uva di una stagione che inquinare la nostra Terra.
Nel 2006 e nel 2007 abbiamo creato il Chimbanta & Battoro da una parte del vigneto della Monica, andato in appassimento naturale in pianta. Un vino passito molto diffuso tanti anni fa.
Negli ultimi anni abbiamo acquistato una bellissima vigna ed impiantato nuovi vigneti per la produzione del vino Renosu. L’annata 2006 del Renosu è stato prodotto interamente con il Dettori 2006 non ritenuto all’altezza.

Tutto questo perché vogliamo che i nostri vini rappresentino l’essenza del nostro Terroir. Quello reale, vero. Creiamo Vini di Tradizione e di Territorio. Vini liberi. Liberi di esprimere se stessi, liberi di esprimere appieno un territorio poiché sono una semplice spremuta d’uva fermentata. Non sono vini schiavi delle logiche commerciali e di marketing. Non sono vini studiati e confezionati ad arte per un mercato importante.

PERCHÈ NON USIAMO LA DOC

Tutte le definizioni ufficiali del termine Terroir in sintesi affermano lo stesso concetto: “Terroir è un’area geografica delimitata da cui provengono prodotti della Terra che sono unici, originali ed inimitabili, grazie all’interazione di fattori geologici, climatici, culturali ed umani”.

Terroir è un’area geografica delimitata. È uno dei motivi per cui non sono d’accordo sulle Doc generaliste italiane. Ad esempio cosa vuol dire Cannonau di Sardegna Doc? La Sardegna è considerato dai geologi e biologi un vero e proprio “Continente”. Il Cannonau prodotto dai tre diversi vigneti della mia azienda è diverso l’uno dall’altro. Figuriamoci le diversità che possono esserci tra il Cannonau prodotti in zone distanti tra loro centinaia di chilometri. La Doc è nata con uno spirito nobilissimo ma col passare degli anni le cose sono cambiate: Vini sono vendibili solo perché Doc e non più per la stima e fiducia del Produttore e anzitutto per la reale qualità del vino.

Per tale ragione abbiamo deciso di non utilizzare la D.O.C. ma di avvalerci di una denominazione ben delimitata: Romangia I.g.t. Romangia è un’area geografica delimitata a cui appartiene il Comune di Sennori e Sorso.

La definizione di Terroir afferma anche che: “…prodotti della Terra unici, originali ed inimitabili”. Questo significa che un vino di Terroir dovrebbe essere riconoscibile. Sempre più spesso bevo vini che difficilmente riesco a capirne l’origine. Sarà un vino del nord Italia? Del Sud? Australiano? L’uva è sempre diversa ma i prodotti di ausilio alla produzione di uva e vino: quali concimi per il vigneto, enzimi, lieviti, tannini, e tutti gli altri prodotti sono gli stessi per tutto il mondo.

L’UVA CANNONAU

Vitigno Autoctono Sardo. Sino a pochi anni fa si riteneva che il Cannonau fosse un modo diverso di chiamare il Grenache francese, il Garnacha spagnolo e del Tocai Rosso veneto. Finalmente negli ultimi anni anziché basarsi su presunzioni sono stati eseguiti degli studi storico-sociali e sopratutto scientifici che hanno evidenziato due aspetti fondamentali: a) il Cannonau ed il Grenache condividono soltanto l’82% del patrimonio genetico (Università di Sassari Nieddu, ET AL. C.S.); b) il Cannonau ha origine in Sardegna prima ancora che nel resto dell’Europa. Numerosi sono gli atti ufficiali che testimoniano ciò. Uno di questi, l’atto del notaio Bernardino Coni di Cagliari in un atto del 1549 menziona il vino Cannonau, mentre il termine Garnacha, riferito ad un vino rosso spagnolo, compare solo due secoli più tardi. Il Cannonazo di Siviglia è un vitigno inesistente. Per anni si è pensato che il Cannonau derivasse da questo vitigno, ma fu solo un errore di trascrizione del “Canocazo”, vitigno bianco andaluso.

L’UVA VERMENTINO

Si è sempre pensato ad una provenienza ligure passando per la Corsica. Niente di più errato. Recenti acquisizioni della biologia molecolare (Arroyo Garcia, ET AL. 2006) evidenziano un’origine orientale. La prima civiltà Europea ad aver avuto rapporti con l’Oriente è stata la Sardegna a partire dal 2.500 a.c.


L’UVA MOSCATO

Moscato Bianco. L’origine è orientale. E’ risaputo che questo vitigno è uno dei più antichi in Sardegna.

L’UVA MONICA

Vitigno autoctono sardo.

L’UVA PASCALE

Vitigno Autoctono Sardo. Il Pascale anche se è chiamato “Pascale di Cagliari” è coltivato nel nord della Sardegna. È anche un’ottima uva da tavola.

 

http://www.tenutedettori.it/

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