E siccome da qualche giorno ho una stella che mi guarda da lassù, mi è tornato in mente un aneddoto di un vignaiolo piemontese: Claudio Solito si chiama, che un giorno mi raccontò: sai qual è la parte della giornata quando sto bene. No gli risposi. La sera, quando al buio, mi metto a guardare le stelle e mi riconcilio con il Mondo. Non gli chiesi se avesse o meno una stella che lo proteggesse, ma poco importa. La sua confidenza mi aprì uno scorcio sul mondo. Un Mondo che pieno di guerre, ingiustizie, diseguaglianze ma che se la sera ti metti a guardare al buio il cielo stellato, i problemi della quotidianeità diventano più piccoli e riesci ad affrontare la quotidianità con più forza e determinazione.
Io da qualche giorno ho una stella danzante che so che mi protegge da lassù, che so che protegge tutte le persone che le hanno voluto bene.
Il resto è mancia per i comuni mortali.
Tutto qua.
Il vino è la lotta per un Mondo migliore è fatto anche di queste cose.
Grazie Claudio per quest'insegnamento.
Grazie Ale per quel che hai fatto per questo Mondo ingiusto.
So che da lassù proteggerai chi ancora crede in un altro Mondo Possibile, fatto di umanità e giustizia!
Ciao mia Stella Danzante.
Claudio Solito, vignaiolo critico nei colli astigiani, da molti anni testardamente produce vini rispettosi della terra e di chi la lavora. Vini leali e interrogativi per chi li degusta. Le domande che suggeriscono non riguardano la loro tracciabilità e trasparenza: Claudio lavora rispettosamente le sue vigne senza utilizzo di prodotti di sintesi, vinifica in modo mai invasivo, vende il vino nella sua cantina. I suoi vini sono sempre corretti e non lasciano dubbio alcuno sulla loro autentica piacevolezza.
Le domande che ci regalano sono sui luoghi, sulle storie, sul futuro. I suoi vini narrano delle medesime cose che racconta lui stesso, in tono e modo antiretorico. Personaggi e vicende che hanno rappresentato rabbia, sommossa, sollevazione, rifiuto di un mondo ingiusto e forzatamente pacificato.
Così Augusto Brut rosè. Un metodo classico rosato (uve pinot nero) elegante, aereo e soignèe. Ricorda Augusto Manzo, campione di pallapugno, o “pallone elastico” sport storico e popolare nell’astigiano, controcanto really pop al delirio commerciale calcistico.
E con Santa Libera dei Ribelli omaggia la rivolta partigiana di Santa Libera, senza un filo di retorica ma con lo sguardo rivolto in avanti È un vino che al primo incontro tende la mano in modo convinto e regala spaziosi profumi di marasca accesa, portando poi in bocca la stessa, accompagnata da fine cannella. In chiusura il Santa Libera alza il pugno e sorride: compare una punta decisa ma non invadente di chiodo di garofano. Un vino lineare e senza radici. Un vino che cammina e ti invita a seguirlo. Non esiterai ad arrivare alla fine della bottiglia, e non ti basterà per indovinare la pluralità di uve che lo compongono. Una base importante e riconoscibile (40%) di pinot nero. Hasta siempre comandante. Ma nella Divisione anima e corpo al vino li danno gli altri compagni: cabernet sauvignon, merlot, barbera, sangiovese e, naturalmente, nebbiolo.
Non possiamo tacere sull’ottusa legislazione che non consente, al di fuori del binario istituzionale delle Denominazioni, di indicare annata, uve e vigneti di provenienza in etichetta. Un vero abominio che impedisce a Claudio Solito (che nella Doc non si fa imprigionare) di raccontare i suoi vini come meriterebbero.
Il suggerimento imperioso è di andare a compiere l’assaggio del Santa Libera (e di tutti i vini de La Viranda) presso l’agriturismo (e specialissima trattoria) dell’azienda.
D’estate, sotto la indimenticabile pergola, Claudio, con gli amici, stappa bottiglie e storie. Degustazioni immaginative, uniche e indimenticabili.
La Viranda
Regione Corte, 69
San Marzano Oliveto (Asti)
Tel. 0141 856571
https://laviranda.wordpress.com
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