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giovedì 27 agosto 2020

MARINO COLLEONI - MONTALCINO - 'PODERE SANTA MARIE' E I CAPRIOLI... UN RACCONTO COMMOVENTE CHE APPARTIENE ALLA SENSIBILITA' DI MARINO, PER CHI LO CONOSCE


IERI SERA VERSO QUEST'ORA, APPARE UN POST DI MARINO COLLEONI SU FB, CHE SOLITAMENTE NON USA MAI. 

MA PER SCRIVERE UN POST, HA QUALCOSA DI IMPORTANTE DA COMUNICARTI. 

ED IN EFFETTI, STRAFOTTENDOSENE DELLA SUA VIGNA E DEL SUO VIGNETO, IL SUO POST CI PARLA DI DUE CAPRIOLI ALLA RICERCA DI ZUCCHERI E ACQUA PER NUTRIRSI.

    NON VOGLIO SCADERE NELLA RETORICA, PERCHE' BMARINO, NON FA UN OTTIMO  - UNO DEI MIGLIORI BRUNELLI ITALIANI - VINO. 

MA IL SUO VIGNETO E' PARTE DI UN TUTTO: DELLA SUA VITA E DELLA VITA DEL PIANETA. 

ECCO COSA DISTINGUE UN AUTENTICO VIGNAIOLO NATURALE DA TUTTI GLI ALTRI CHE NON FANNO VINO, MA VIOLENTANO IL CONCETTO STESSO DI VINO.

COMUNQUE QUESTO E' IL POST DI IERI DI MARINO COLLEONI, DAL QUALE SI EVINCE LA SUA SENSIBILITA'

ED IO SONO FELICE DI OCCUPARMI DI VIGNAIOLI SENSIBILI COME LUI

TVB MARINO <3


 Seduto, alle 8 di sera, fuori dalla cantina, giusto all’imbrunire. Due Caprioli, madre e figlio/a, chi lo sa. Salgono una piccola salita, verso il vigneto. Trovano il cancello chiuso a riparare le vigne, da loro. Li osservo, si meravigliano di quell’impedimento (perlomeno ai miei occhi appare così) si soffermano e mi vedono. Fuggi fuggi, se ne vanno. Eppure non mi sovviene alcuna soddisfazione ma al contrario tanta pena. Settimane e settimane di siccità, erba o arbusti che seccano, poco cibo, poca acqua, forse niente. Quanto sollievo e ristoro avrebbero loro dato i miei grappoli (cosiddetti miei, in quanto per natura sarebbero della vite). Mi rimane un amaro senso di egoistica tristezza. E non passa.

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