Quella del #rossopiceno è una storica Denominazione di origine marchigiana, tra le più storiche d'Italia per giunta, tanto estesa da coprire quasi l'intera regione e per questo - non di rado - ampiamente inflazionata, se non addirittura abusata. Ci finisce dentro l'uvaggio standard Montepulciano-Sangiovese di ogni azienda che si rispetti, o perlomeno che faccia ricorso ad un briciolo di astuzia: avere a disposizione una nobile denominazione e non farne uso è da stolti, se non da str***i.
Decisamente più sensata e valorizzata è invece quella del Rosso piceno superiore, circoscritta a soli 13 comuni, saldamente ancorata ad un territorio dalla "altissima vocazionalità vinicola".
Si sono fatti grandi passi avanti, e se oggi alla denominazione viene riconosciuto quel pregio che è in grado di esprimere nel calice è grazie ad un manipolo di produttori illuminati che - con abilità ed intraprendenza - hanno saputo coniugare territorio e periodo storico.
Tra questi vanno certamente annoverati Rocco e Stefano di Vigneti Vallorani, piccola cantina di Colli del Tronto (AP), a metà strada fra l'Adriatico ed i Monti Sibillini, nel cuore del piceno. La loro famiglia si prende cura di queste terre da oltre un secolo, passando dalla mezzadria fino al riscatto del podere negli anni '60, ed è per questo che l'azienda tiene a farsi (nel suo piccolo) custode del paesaggio e delle tradizioni locali, praticando un'agricoltura sostenibile nel rispetto dell'intero ciclo ecologico, puntando sui vitigni autoctoni e producendo vini che siano espressione del terroir.
Tutto ciò si traduce idealmente nel Polisia, che non a caso viene descritto come il vino dei nonni, succo corroborante e versatile: blend di Sangiovese e Montepulciano da vigne vecchie (40-60 anni), fermenta spontaneamente grazie ai lieviti indigeni ed affina per lungo tempo sulle fecce fini in solo acciaio. Un vino di grande intensità aromatica, esplosione di frutti rossi e violette, balsamico quanto basta. Si beve che è una meraviglia, ma in bocca non passa inosservato: ha freschezza e tannini vivi, abbina finezza ad un'impronta rusticaneggiante che gli conferisce gran carattere. È un vino contemporaneo, sintesi di studio, innovazione e rispetto della tradizione, nel quale il Sangiovese non recita la parte di comprimario ma si fa parte necessaria sul piano qualitativo e strutturale, concorrendo al raggiungimento di un equilibrio superiore.
Penso davvero che questo "Polisia" 2015 Rosso Piceno Superiore dop possa veramente ergersi a riferimento assoluto, tanto per le indiscutibili qualità organolettiche quanto perché rappresenta - almeno per l'Indigeno - una proiezione mnemonica e figurativa. È uno straordinario esempio liquido di filologia picena.
Per farla breve, Polisia è un grande vino perché ha in sé il senso del Rosso Piceno.
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p.s. l'etichetta riporta l'opera "Muro del tempo" di Giorgio Pignotti, artista locale, ed il nome del vino deriva da un'antica leggenda ascolana che vi invito a leggere sul sito aziendale. Anche questo è terroir.
Decisamente più sensata e valorizzata è invece quella del Rosso piceno superiore, circoscritta a soli 13 comuni, saldamente ancorata ad un territorio dalla "altissima vocazionalità vinicola".
Si sono fatti grandi passi avanti, e se oggi alla denominazione viene riconosciuto quel pregio che è in grado di esprimere nel calice è grazie ad un manipolo di produttori illuminati che - con abilità ed intraprendenza - hanno saputo coniugare territorio e periodo storico.
Tra questi vanno certamente annoverati Rocco e Stefano di Vigneti Vallorani, piccola cantina di Colli del Tronto (AP), a metà strada fra l'Adriatico ed i Monti Sibillini, nel cuore del piceno. La loro famiglia si prende cura di queste terre da oltre un secolo, passando dalla mezzadria fino al riscatto del podere negli anni '60, ed è per questo che l'azienda tiene a farsi (nel suo piccolo) custode del paesaggio e delle tradizioni locali, praticando un'agricoltura sostenibile nel rispetto dell'intero ciclo ecologico, puntando sui vitigni autoctoni e producendo vini che siano espressione del terroir.
Tutto ciò si traduce idealmente nel Polisia, che non a caso viene descritto come il vino dei nonni, succo corroborante e versatile: blend di Sangiovese e Montepulciano da vigne vecchie (40-60 anni), fermenta spontaneamente grazie ai lieviti indigeni ed affina per lungo tempo sulle fecce fini in solo acciaio. Un vino di grande intensità aromatica, esplosione di frutti rossi e violette, balsamico quanto basta. Si beve che è una meraviglia, ma in bocca non passa inosservato: ha freschezza e tannini vivi, abbina finezza ad un'impronta rusticaneggiante che gli conferisce gran carattere. È un vino contemporaneo, sintesi di studio, innovazione e rispetto della tradizione, nel quale il Sangiovese non recita la parte di comprimario ma si fa parte necessaria sul piano qualitativo e strutturale, concorrendo al raggiungimento di un equilibrio superiore.
Penso davvero che questo "Polisia" 2015 Rosso Piceno Superiore dop possa veramente ergersi a riferimento assoluto, tanto per le indiscutibili qualità organolettiche quanto perché rappresenta - almeno per l'Indigeno - una proiezione mnemonica e figurativa. È uno straordinario esempio liquido di filologia picena.
Per farla breve, Polisia è un grande vino perché ha in sé il senso del Rosso Piceno.
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p.s. l'etichetta riporta l'opera "Muro del tempo" di Giorgio Pignotti, artista locale, ed il nome del vino deriva da un'antica leggenda ascolana che vi invito a leggere sul sito aziendale. Anche questo è terroir.
#vignetivallorani #polisia #terroirmarche #unfivialgiorno
La nostra Storia
Da oltre un secolo la nostra famiglia si dedica alla cura dei vigneti di proprietà e alla produzione di un vini che siano sincera espressione del territorio Piceno. Pratichiamo un'agricoltura sostenibile, rispettosa delle tradizioni locali e custode della salubrità dell'ambiente e della bellezza del paesaggio.Nel 1903 la famiglia Fazzini, con il figlio Carlo, si trasferisce nella proprietà di Colli del Tronto dove oggi esiste la nostra azienda per lavorare i terreni con un contratto di mezzadria. Nel 1963 i nostri nonni Filomena Fazzini (figlia di Carlo) e Livio Vallorani riscattano i terreni dal contratto di mezzadria diventandone proprietari. In sintonia con la vocazione naturale del territorio impiantano vigneti e uliveti di varietà autoctone che da allora custodiscono con il figlio Giancarlo e poi con i nipoti Rocco e Stefano. L’azienda, a conduzione biologica certificata CCPB dal 2005, si estende su una superficie di 8 ettari tra i comuni di Colli del Tronto e Castorano.
I nostri Vini
Il lavoro quotidiano di quattro generazioni della nostra famiglia è alla base della produzione dei nostri vini , armoniosa espressione di valori antichi e visioni contemporanee, in un territorio naturalmente vocato alla produzione di vini buoni e generosi. Tutti i nostri vini sono prodotti esclusivamente con le uve dei nostri vigneti alcune deI quali hanno raggiunto i 60 anni di età. Le nostre vigne hanno dai 10 fino a 60 anni di età. Le uve mature e sane, selezionate a mano fin dalla vendemmia, vengono vinificate subito dopo la raccolta grazie alla prossimità tra vigna e cantina, in botti di acciaio, legno o anfora. I tempi di macerazione sulle bucce variano in funzione della varietà e del vino che vogliamo produrre. Le fermentazioni spontanee sono avviate dai lieviti naturalmente presenti sulle bucce ed avviate con pied-de-cuve. L’affinamento avviene sulle fecce fini in modo che i vini acquisiscano ricchezza aromatica e pienezza gustativa e raggiungano spontaneamente la stabilità.
Dove siamo & Contatti
Az. Agr. Vigneti Vallorani di Vallorani Rocco
Contrada la Rocca 28
63079 Colli del Tronto (AP) - Italy
Contrada la Rocca 28
63079 Colli del Tronto (AP) - Italy
- email: info@vignetivallorani.com
- skype: vignetivallorani
- telefono 1: 347 7305485
- telefono 2: 328 2738493
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