Ho inteso tutto ciò come un’elegia della civiltà contadina scomparsa e come una celebrazione delle sue grandezze e delle sue virtù
La natura di un vino naturale. Il nostro vino si ispira alle tradizioni millenarie ereditate dalla civiltà contadina. Essere stati contemporanei di persone che “ancora” lo producevano con tecniche e materiali di sempre ha costituito la fonte maggiore di apprendimento e di esperienza. Un vino che nasce dal desiderio di celebrare le grandezze e le virtù di quel mondo e di quell’epoca. Pur essendo a conoscenza delle buone pratiche presenti nella attuale vitivinicultura, abbiamo cercato di ritrovare modalità di coltivazione e di vinificazione che erano state tramandate di generazione in generazione, ritenute però ormai “superate” dalla modernità. Sul finire del secolo scorso, la gran parte dei materiali, delle procedure, degli ambienti hanno subìto un progressivo e inesorabile abbandono: il vimini, il legno, gli ambienti idonei per natura sono stati sostituiti da plastiche, acciai e aria condizionata. Quello che ha permesso un recupero di quelle tecniche e della minuziosa cura di cui esse necessitano in ogni fase della produzione è probabilmente legato alla piccolissima quantità di uve, provenienti esclusivamente dal vigneto di nostra coltivazione. Accanto e oltre al rispetto dei disciplinari previsti dall’agricoltura biologica, vi vengono praticate tecniche nuove e vecchie, queste ultime reintrodotte non senza un meticoloso lavoro.
I VITIGNI: Situato nelle Marche, sulla collina litoranea del Comune di Senigallia (zona del Rosso Piceno), la nostra vigna risale al 2001 e produce uve rosse Montepulciano e Sangiovese (oltre al Merlot, per la parte libera del disciplinare della DOC). In una più ridotta parte del vigneto, è coltivato l’Esino DOC bianco, un uvaggio tra Verdicchio (che entra al 50% ), Malvasia e Trebbiano. Le nostre uve sono certificate biologiche sin dall’inizio della produzione, anche se metodi e disciplinari di coltivazione riferibili all’agricoltura biologica erano stati introdotti in azienda già da tempo. A differenza della viticultura convenzionale dove si preferisce l’inerbimento del terreno e, eventualmente, l’uso di disseccanti chimici sotto il filare, nel nostro vigneto è praticata la vangatura meccanica, annualmente a file alterne. Ciò opera nel contenimento delle erbe spontanee e consente un immagazzinaggio di acqua durante le stagioni più piovose.
Cocco De Pippa ( Fatto a regola d'arte!)
“Cocco de Pippa” , una forma gergale del centro Italia di etimo incerto - forse fa riferimento al legno di cocco come al più adatto per fare una pipa - col suo rimando a “cosa fatta ad hoc, a regola d’arte” vuole esprimere questo concetto. E’ un nome che riassume la volontà e l’opera di collegare al vino le tecniche, i materiali e gli ambienti ad esso più confacenti, individuando il punto in cui si incontrano, nel rispetto reciproco, la materia vivente, gli strumenti e il lavoro dell’uomo.
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