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martedì 17 novembre 2020

Da #ENOIZE: Oggi vi parliamo dell'Azienda Agricola I Botri di Ghiaccioforte

 


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Ci troviamo in Maremma, nella zona di Scansano.
Immaginiamo che poche persone non abbiano mai bevuto un Morellino. Ma immaginiamo anche che in un mondo regolamentato da leggi e leggine - che in teoria servono per difendere la bontà di un territorio ma che in realtà ne limitano l'espressione - pochi di voi abbiano avuto il piacere di bere un Morellino che sia vera espressione di un terroir unico.
Partiamo dal Rosso Vigna i Botri, una IGT che non può avvalersi della DOCG perchè, secondo la Commissione, non rispetta i parametri che un Morellino di Scansano deve possedere per essere una DOCG.
Affermiamo con fierezza: meno male!
Meno male! Esistono ancora aziende come I Botri di Ghiaccio Forte, che difendono la storia, i sapori, i profumi di un pezzetto di territorio, e lo fanno a loro rischio, per passione. Se cercate un Morellino di Scansano, bevete il loro, è Morellino oltre ogni tipo di certificazione!
Ma parliamo del territorio.
Ghiaccio Forte si trova nella Valle dell’Albegna (area etrusco-meridionale), il contesto più importante per la produzione del vino in età pre Romana.
Tra il VII ed il VI secolo a.C., in coincidenza con l’avvio della produzione su larga scala del vino etrusco, il distretto entra nel sistema di traffici organizzato da Vulci e documentato a livello archeologico dalla nascita dei primi tipi di anfore etrusche da trasporto.
Per questo motivo è stato avviato recentemente uno studio diretto a osservare i fenotipi e i genotipi della Vitis Vinifera ssp. sylvestris in prossimità di Ghiaccio Forte e di altri siti produttivi del periodo etrusco e romano, partendo dal postulato che le popolazioni di vite oggi diffuse in Maremma potessero avere affinità con le piante coltivate in età antica e che si fossero rinaturalizzate (quindi rinselvatichite) con il tempo, entrando a far parte della vegetazione spontanea dell’area.
L’idea è che il settore in esame abbia funto da incubatore almeno dei vitigni Sangiovese e Ciliegiolo: è opinione ormai accreditata che il luogo di origine di tali varietà sia da localizzare tra la costa orientale della Sicilia e le coste ionica e tirrenica della Calabria, per la sensibile affinità genetica con diversi vitigni prodotti in loco dalla viticoltura greca.
Nello stesso tempo, alla diversificazione genetica di questo vitigno, hanno partecipato anche vitigni di area tirrenica come il Mammolo e la Garganega;
secondo il Prof. Scienza - Professore di Ampelografia e Miglioramento genetico della vite nel corso di laurea in Viticoltura ed Enologia presso il DiSAA del’Università degli Studi di Milano - le parentele di primo grado con la Foglia Tonda, i Morellini del Casentino e del Valdarno e il Brunellone confermano l’ipotesi che il suddetto vitigno abbia avuto precocemente un importante areale di coltivazione in Toscana e in Corsica.
Anche se questa trasmissione, come ipotizzato dal Prof. Scienza, sarebbe avvenuta all'inizio dell’età moderna, il viaggio del Sangiovese (e probabilmente del
Ciliegiolo) potrebbe essere senza difficoltà riferito a età antica.
Alla luce di questo quadro "storico - colturale" dobbiamo essere grati a I Botri di Ghiaccio Forte perchè coltivano ancora il Prugnolo Gentile ed il Procanico, vitigni antichissimi spesso soppiantati dai più redditizi vitigni francesi.
E dovremmo essere grati a I Botri di Ghiaccio Forte perchè chiamano il Trebbiano Toscano con il nome conosciuto in tutta la Maremma: Procanico.
I nomi sono importanti, e la memoria è un ingranaggio collettivo in cui tutti dovremmo esercitarci.
Questi i loro vini, cercateli richiedeteli e beveteli:
Vigna i Botri (ROSSO) Morellino sangiovese(90%), Prugnolo Gentile (10%), Alicante, Ciliegiolo.
A differenza di tutti gli altri Morellino, lui è di color rosso rubino luminoso. Al naso apre con note eteree, dolci, poi frutta rossa, ciliegia, lamponi, e poi il pepe. Entra in bocca discreto, senza invadere, denota un grande equilibrio tra struttura e acidità, l'alcool è potente e perfettamente integrato. Il sorso è appagante, il finale è lungo. Pronto da bere, adatto a un lungo invecchiamento. Per chi ci riesca, può comprarne 12 bottiglie e berne una ogni 6 mesi per seguirne l'evoluzione, noi purtroppo non abbiamo questa capacità di attendere.
Ghiaccioforte (BIANCO): Procanico (Trebbiano Toscano) 60%, Malvasia, Vermentino e Ansonica.
Un vino bianco pazzesco. Là dove regna il Morellino, loro hanno tirato fuori il classico coniglio dal cappello. Dal colore giallo dorato intenso, ha la consistenza e l’intensità aromatica tipica dei vini rossi. Al naso si viene sommersi da intensi aromi di cedro, passiflora e fiori di tiglio.
Al palato è consistente, di lunga persistenza. Vinificato in bianco, a temperatura controllata, è imbottigliato dopo una breve maturazione di alcuni mesi in cantina.
I Botri di Ghiaccio Forte - Via Case Sparse I Botri, 212 - Fraz, 58054 Scansano GR email: ibotri212@gmail.com


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