Qui siamo di fronte a uno di quei viticoltori capaci di farsi carico della responsabilità di restituire dignità a un vitigno e a un territorio. Quando pochi anni fa Francesco Maria De Franco, architetto convertito all'agricoltura, è tornato a Cirò per occuparsi delle vigne di famiglia con l’intenzione di cominciare a produrre vino, il panorama enologico della denominazione era caratterizzato soprattutto da produzioni massive e omologate. La tendenza era all'incirca la stessa già denunciata da Mario Soldati nel terzo viaggio di Vino al vino (autunno 1975), vale a dire quella che fa regolarmente riferimento a modelli estranei lla storia e alle caratteristiche del territorio. La solita prescrizione ineludibile degli uffici marketing, il solito saggio consiglio su come deve-essere il vino: peccato che dalle parti di Cirò la viticoltura sia una questione quotidiana da qualche migliaio di anni. In ballo, neanche a dirlo, c’era il progetto di modifica del Disciplinare del Cirò poi approvato nel 2010, al quale De Franco si è opposto con tenacia in compagnia di pochi altri, peraltro in un luogo nel quale la battaglia era più dura come sempre accade quando si è lontani dai riflettori. La modifica è passata e oggi la situazione non è troppo diversa da allora, ma quella lotta ha dato i suoi frutti: così un gruppo di giovani aziende sta dedicando speranze, progetti ed energie alla riscoperta di un vitigno che, se assecondato nelle sue peculiarità, può dare vita a vini straordinari. Capofila di questa nouvelle vague è lo stesso De Franco, che ha sbalordito tutti fin dalla prima vendemmia con un vino vecchio stile e in virtù questo modernissimo, testimonianza inequivocabile di territorio e manifesto delle enormi potenzialità del gaglioppo. Si tratta del Cirò classico Superiore ‘A Vita (la vite), prima annata imbottigliata 2008, che si è imposto all'attenzione di pubblico e addetti ai lavori per la grande forza espressiva. Sensuale ed evocativo, è dotato di una corrispondenza gusto-olfattiva con pochi paragoni; tensione tannica, intensità alcolica e ritorni ne fanno uno dei vini più piacevoli da tenere in bocca in assoluto. Il potenziale in termini evolutivi va verificato ma è senza dubbio notevole, come confermano i millesimi successivi. De Franco produce anche un rosato di gaglioppo che ha esordito dando l’impressione di un vino giocato “in difesa” ma che sta crescendo. Ci sentiamo di affermare che la Calabria del vino può ripartire da qui, da questo luogo e da questo produttore: perché al di là della statura qualitativa rimane l’esempio prezioso di un vignaiolo che ha il merito di avere aperto la strada ad altri giovani e che, è facile prevederlo, continuerà a offrirci in ogni bottiglia un atto di resistenza.
vini:
Cirò Rosso Classico
Sup ‘A Vita (gaglioppo),
Cirò Rosso Superiore F36
P25 (gaglioppo)
CONTATTI:
Strada Statale 106 S.S. 106
Km 279,8
Cirò Marina (KR)
0962.31044, 329 0732473
vigna.defranco@gmail.com,
avita.info@gmail.com
www.vignadefranco.
blogspot.com,
www.avitavini.blogspot.it
Fonte: Prima Edizione di 'Vino Critico' a Cura di Officina Enoica edito da Altreconomia
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