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venerdì 25 dicembre 2020

SICILIA - PARTINICO - AZIENDA AGRICOLA 'BOSCO FALCONERIA' DI ANTONIO SIMETI, MARY TAYLOR SIMETI E NATALIA SIMETI


( Foto di qualche decennio fa con Antonio Simeti ad una delle tante edizioni di 'La terra trema al Leonkavallo di Milano)
Se vi parlo dell'Azienda Bosco Falconeria è per ricordami e per ricordare che fu tra le poche Aziende ( assieme a quella di VITO LAURIA) ad aderire nel lontano 2013 al Castello di Milazzo alla tre giorni dell'Antimafia Sociale. Non se lo fecero ripetere due volte. Accettarono e basta. Arrivando con una macchina piena zeppa di Vini (dalla loro Inzolia, al loro nero D'avola) rimanendo per tre giorni a Milazzo a loro spese, tenendo il loro banchetto facendo degustare a tutti e tutte i passanti e le passante i loro vini. Fu più il vino che regalarono che quello che riuscirono a vendere. Ma il loro intento non era quello di vendere, ma quello di partecipare a qualcosa di importante. Una tre giorni nella quale si potesse discutere, con dei protagonisti seri, come la partecipazione di tanti e tante ragazzi e ragazze che avessero la voglia di ascoltare dalla diretta voce di chi costruì RADIO OUT a Cinisi con Peppino Impastato e di tanti altri partecipanti, compresi burocrati ed intrusi che nulla avevano a che fare con quel contesto, ma il Generale senza esercito decise il programma, salvo poi pentirsene per i dibattiti costruiti con perdsonaggi, alcuni dei quali all'epoca ricoprivano incarichi istituzionali. Della sua Antimafia nemmeno l'ombra, quella che gli promosie DONAZIONI e partecipazione,
L'unico che mantenne la promessa, che cercai, rincorrendolo in lungo e in largo, rimettendoci tempo e soldi della benzina fu la buonanima di GINO SAVOIA Presidente della confederazione degli agricoltori, che con il suo panama bianco si presentò all'improvviso e mi consegnò un assegno di cinquecento euro, i soli che riuscimmo a dare a ai Tetes de Bois, mentre la burocrazia della CGIL di Messina che aveva promesso 800 euro sicuri, ma - cito - arriveremo anche a Mille euro. Il tutto in presenza dell'allora Assessore alla Cultura Dario Russo, che avendoomelo presentato come dirigente della CGIL pronciale di Messina mi fidai e mi bastò una stretta di mano per costruire il plan dell'evento e decidermi di chiamare i Tetes De Bois, Soldi che non arrivarono mai dalla CGIL di Messina, e non era la prima volta che questa cosa accadeva. Altre volte mi era capitato di organizzare eventi, sponsorizzati addirittura dalla CGIL Nazionale  e dalla CGIL Sicilia, ma mai e dico mai dalla CGIL di Messina. Finì che i Tetetes De Bois chiamati da me, in quanto conoscevano me, i soldi del rimanente cachet continuavano a chiederli a me, mentre il Generale senza esercito e l'allora Assessore alla Cultura mi mollarono solo, facendomi rimettere la faccia e la dignità. Tanto a Certi ' sedicenti' compagni quel che gli importa è aver fatto un evento che avesse dato lustro ad un giornale minuscolo e all'Assessore la visibilità di aver utilizzato il Castello come BENE COMUNE. 
Nel frattempo il Buon 'Licchia' editore indipendente ed inventore dei 'pizzini antimafia', con il suo banchetto regalava libri a destra e a manca, non guadagnandoci un euro. Lo trovarono morto all'interno della propria casa di Trapani,  proprio qualche giorno dopo la fine di #Sbavaglio. Nel frattempo tutti si divisero il Vino lasciato come donazione da VITO LAURIA e ANTONIO SIMETI, perché il gran Generale aspettava che arrivassero Donazioni da coloro che lui aveva invitato: Sindaci, Deputati, Militanti. MA da tutti questi non arrivò nemmeno un euro. E la storia finì così, che io ci rimisi la faccia con un gruppo con il quale avevo organizzato diversi concerti onorando sempre il cachet pattuito. L'unico evento nel quale non riuscì a far questo per la superficialità e la strafottenza dei coorganizzatori e del gran generale che se ne sbatteva ogni qualvolta lo chiamavano per onorare il debito, di chi affrontò un viaggio noleggiando una macchina in cinque persone per partecipare ad un evento dell'antimafia sociale che costruì io! #SBAVAGLIO. fu anche questo. La cd Antimafia Sociale tanto decantanta  che non riusci nè a pagare i debiti di un gruppo musicale impegnato su tutti i più disparati fronti sociali, e gli pseudo intellettuali che decise di invitare il generale senza esercito non riuscì nemmeno a raccogliere neanche un euro. E non conteggio i miei costi, perché le cose in cui credo ed ho sempre creduto non hanno mai avuto un costo, a differenza di tanti pessimi altri personaggi. 

ED IO DOVREI ANCORA FIDARMI DI PERSONAGGI SIMILI? MA MAI PIU'!

Puoi inviarmi ottocento messaggi di auguri di Buon Natale. Ma le strade quando si dividono sono irreversibili. Tu cammina con il tuo amico Claudio Fava e l'Arci Sicilia. Io deciderò di intraprendere altri percorsi, di certo molto più politici e coerenti dei vostri e sappi e sappiate che la Rivoluzione non l'avete fatta e non la farete mai!. 
p.s.: E ti prego di non disturbarmi più!

Ritornando alle cose belle che sanno di Vino e Reale impegno sociale: 
La moglie di Antonio Simeti, non è una donna qualsiasi. giornalista americana, che arrivò in Italia, in Sicilia per la precisione, che quando iniziò a sentir parlare di DANILO DOLCI, 
divenne la sua più stretta collaboratrice. 
L'Azienda 'Bosco Falconeria' quindi non merita rispetto soltanto per essere stata avanguardia in Sicilia nel mettere in atto pannelli solari e rendersi autosufficiente, o per i metodi che oggi vengono definiti biologici, ma che Antonio ha sempre praticato nella sua vigna senza utilizzare mai nessun grammo di chimica: ne in vigna, ne in cantina. Un precursore di questa tendenze modaiola che oggi divide in base a sedicenti certificazioni e certificatori. 
Il loro stile di vita e le scelte conseguenti sono da sempre naturali e se il mercato non le accetta che se ne vadano in malora le regole del mercato. tanto ad Antonio, che oggi ha passato il 'testimone' alla figlia Natalia, continueranno a praticare questo tipo di vinificazione. Riuscendoci benissimo. 
Ma come dicevo sono sempre stati disponibili a sposare cause sociali. Al punto che quando finì la tre giorni denominata #Sbavaglio lasciarono come Donazione tutto il carico che da Partinico si erano portati dietro e che non avevano venduto. 
Nonostante siano trascorsi tanti anni, oggi che è Natale e sono in vena di ricordi, li volevo ringraziare pubblicamente per il loro lavoro: etico, genuino, pulito e sano producendo degli ottimi vini e per la loro generositàe per far parte della Sicilia onesta che dovrebbe esser presa a modello.

Se volete prenotare o assaggiare i loro vini questi sono i loro contatti: BOSCO FALCONERIA


Azienda biologica Simeti Taylor c.da Bosco Falconeria 90047 Partinico - Palermo tel/fax +39-091-8789083

cell +39-328-7596576 | +39-320-0654671 info@boscofalconeria.it

SITO: http://www.boscofalconeria.it/ 



L’azienda Bosco Falconeria, situata a 60 km da Palermo sulle colline sovrastanti il Golfo di Castellammare, è parte integrante della nostra famiglia dal 1933: allora era un’azienda di circa 12 ettari ad indirizzo prevalentemente vitivinicolo, con una cantina dove nel periodo della vendemmia erano in funzione sette palmenti e lavoravano fino a 30 persone.

Le vicende familiari, la crisi dell’agricoltura e il terremoto del ’68 portarono ad un breve abbandono, fino ai primi anni settanta quando la cantina viene ristrutturata come rifugio estivo. Da allora estati e fine settimana cominciano a diventare sempre più impegnativi. Alla passione di Antonio Simeti, agronomo, si aggiunge la curiosità di Mary Taylor Simeti che tra un articolo e un libro con cui esporta la Sicilia negli Stati Uniti, già all'inizio degli anni ottanta comincia a importare da oltreoceano le prime notizie sull’agricoltura biologica.

Così la casa per le vacanze ritorna ad essere produttiva: dai 12 ettari iniziali si arriva a quasi 17, l’indirizzo colturale viene diversificato e nel 1989 l’azienda, diventata Bosco Falconeria, si converte ufficialmente all’agricoltura biologica. Anche la famiglia si è nel frattempo allargata e adesso siamo più numerosi ad affollare Bosco: Natalia e il marito finlandese Rami, insegnante di Tai Chi Chuan, hanno infatti deciso di ereditare la gestione dell’azienda e di prendervi dimora. Erissa e Besnik, originari dell’Albania, vivono in azienda e ne costituiscono, insieme a Saverio, il braccio destro.

 

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